lunedì 4 novembre 2013

I pesci sono terapeutici.


Me ne sono scappata all'acquario, che i pesci sono terapeutici, dicono.
Terapeutici.
Sono appena tornata dalla consegna di un carico di droga dove per poco non me la sono fatta sotto, Huck è in 'vacanza premio' e chissà quando torna, Kane mi sta appiccicato al culo da giorni e ho la sincera, terribile, tremenda paura che possa accostarsi alla porta del bagno mentre faccio pipì, e allora mi si blocca proprio la pipì, che se avverto la presenza di qualcuno lì fuori, o anche il solo pensiero..oddio, mi sono persa.
Insomma: non riesco a fare pipì decentemente, Luis Collins sembra avercela a morte con me, oggi non so bene cosa ha blaterato, Tali ha preso le mie difese ma non ha mancato di ricordarmi il bordello che ho fatto (io? fatto, io?) per via di Joe Black e la sua maledettissima banda. E che altro?
Ah, sì, l'ultimo messaggio dello stesso Joe mi indicava chiaramente come 'grandissima testa di PENE' (non ha usato la parola pene, ma credo sia più elegante) e mi ha detto che si sarebbe sfogato contro qualcun altro.
Ho il sospetto che possa aver messo sul serio le mani su Chris Parker, ma sono così vigliacchetta nell'animo che ho paura anche solo di informarmi.

E IN TUTTO QUESTO, I PESCI SAREBBERO TERAPEUTICI PER COSA?!
No, fottuto manuale di 'come non tenere la mente sotto stress', dimmi per quale motivo i pesci dovrebbero essere terapeutici.

Forse devo smettere di comprare manuali per tutto.
Il manuale sul primo appuntamento m'è servito ad avere un due di picche scaraventatomi in faccia come un velociraptor, il manuale su come fare amicizia mi ha fatta ritrovare con la mia unica amica in cella, io nei guai seri, un Pirata che m'invita a cena e minacce varie ed eventuali.
Ora questo coso per evitare di tenere la mente sotto stress dice di frequentare gli acquari, che i pesci sono terapeutici (continuo a scriverlo, che magari funziona.)
Invece io, qua davanti, faccia a faccia con lo squaletto probabilmente modificato geneticamente, a giudicare dagli occhi azzurri che ha, che pare più un alieno che altro, dico.. qua davanti mi rendo conto che certe volte mi ci sento io, dietro ad un vetro, immersa nell'acqua.
Mi ci sento io, come un pesce ben addomesticato, abituato a spazi piccoli, abituato a boccheggiare, abituato al silenzio ingombrante e alle luci poco naturali di un acquario.
Mi ci sento io, sotto una campana di vetro. Campana di vetro. Quando Huck m'ha detto che prima o poi avrei trovato il modo di spaccarla, non ci ho dato troppo peso.
Adesso mi rendo conto, in special modo per via della sua stupida, maledetta assenza, che probabilmente mi sono avvicinata a lui perchè la mia campana non sarebbe in grado di spaccarla, o semplicemente non vorrebbe mai farlo.
E' che non lo vorrei nemmeno io, in fondo in fondo.

Le campane di vetro, come si suol dire, sono terapeutiche.

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